I VIGNETI

La pergola abruzzese rappresenta il tipo di impianto dei vigneti più vecchi, mentre a spalliera ad alta densità vengono realizzati gli impianti più recenti.
Le pratiche agronomiche variano in funzione del tipo di impianto, delle caratteristiche del vitigno, e della singola particella di terreno, avendo sempre come obiettivo la ricerca di un naturale equilibrio vegeto-produttivo orientato all’ottenimento di quantità limitate.
La vendemmia avviene esclusivamente con passate successive di raccolta scalare, selezionando ogni volta su ogni pianta solo i grappoli perfettamente sani e maturi, e lasciando gli altri a guadagnare una maggiore concentrazione fino alla raccolta successiva. La coltivazione avviene con metodi biologici, certificati secondo le leggi europee.

I VIGNETI

La pergola abruzzese rappresenta il tipo di impianto dei vigneti più vecchi, mentre a spalliera ad alta densità vengono realizzati gli impianti più recenti.
Le pratiche agronomiche variano in funzione del tipo di impianto, delle caratteristiche del vitigno, e della singola particella di terreno, avendo sempre come obiettivo la ricerca di un naturale equilibrio vegeto-produttivo orientato all’ottenimento di quantità limitate.
La vendemmia avviene esclusivamente con passate successive di raccolta scalare, selezionando ogni volta su ogni pianta solo i grappoli perfettamente sani e maturi, e lasciando gli altri a guadagnare una maggiore concentrazione fino alla passata successiva. La coltivazione avviene con metodi biologici, certificati secondo le leggi europee.

I TERRENI

Coltiviamo 21 ettari a Loreto Aprutino, tra i 250 e i 300 metri sul livello del mare, a 25 chilometri dall’Adriatico, sui primi contrafforti collinari, di natura argilloso-calcarea, che chiudono la valle del torrente Tavo innalzandosi verso i 3000 metri del Gran Sasso d’Italia, la cima più alta degli Appennini.
La particolare posizione fa sì che la vigna risenta costantemente durante il giorno dell’aria temperata proveniente dal mare, e la notte, soprattutto nell’ultimo mese di maturazione, del freddo che scende dalla montagna, già a settembre imbiancata di neve.

I TERRENI

Coltiviamo 21 ettari a Loreto Aprutino, tra i 250 e i 300 metri sul livello del mare, a 25 chilometri dall’Adriatico, sui primi contrafforti collinari, di natura argilloso-calcarea, che chiudono la valle del torrente Tavo innalzandosi verso i 3000 metri del Gran Sasso d’Italia, la cima più alta degli Appennini.
La particolare posizione fa sì che la vigna risenta costantemente durante il giorno dell’aria temperata proveniente dal mare, e la notte, soprattutto nell’ultimo mese di maturazione, del freddo che scende dalla montagna, già a settembre imbiancata di neve.

IL TERRITORIO

Loreto Aprutino è uno dei comuni più importanti e più antichi della provincia di Pescara.
La forte vocazione agricola ha modellato nel succedersi dei secoli il territorio con la sua inconfondibile impronta paesaggistica.
Le coltivazioni arboree tradizionali degli uliveti e dei vigneti sono alternate a ortaggi e a seminativo, e a tratti di macchia ancora selvaggia, mentre formazioni di calanchi fanno da contrasto a un paesaggio collinare in prevalenza dolce e già all’aspetto favorevole all’insediamento umano, che importanti ritrovamenti archeologici testimoniano qui in forma stabile già 4500 anni prima di Cristo.
Nonostante la dolcezza del paesaggio e la felice posizione di crocevia fra le aree montane e la costa adriatica, l’industrializzazione e la cementificazione hanno finora risparmiato la bellezza di queste zone, e l’agricoltura rimane tuttora l’attività principale.

IL TERRITORIO

Loreto Aprutino è uno dei comuni più importanti e più antichi della provincia di Pescara.
La forte vocazione agricola ha modellato nel succedersi dei secoli il territorio con la sua inconfondibile impronta paesaggistica.
Le coltivazioni arboree tradizionali degli uliveti e dei vigneti sono alternate a ortaggi e a seminativo, e a tratti di macchia ancora selvaggia, mentre formazioni di calanchi fanno da contrasto a un paesaggio collinare in prevalenza dolce e già all’aspetto favorevole all’insediamento umano, che importanti ritrovamenti archeologici testimoniano qui in forma stabile già 4500 anni prima di Cristo.
Nonostante la dolcezza del paesaggio e la felice posizione di crocevia fra le aree montane e la costa adriatica, l’industrializzazione e la cementificazione hanno finora risparmiato la bellezza di queste zone, e l’agricoltura rimane tuttora l’attività principale.

I RACCONTI DEL VITICOLTORE